Con l’aiuto di Dio, la presenza del Carmelo teresiano in Marocco, resa visibile dalla comunità delle Carmelitane Scalze di Tangeri, prosegue il suo cammino in quelle terre dell’Islam.
Durante l’anno 2016, marcato dal Giubileo della Misericordia, il Monastero ha ospitato diverse iniziative promosse dall’Arcidiocesi, dato che la comunità costituisce un punto di riferimento per tutti i cristiani che pellegrinano a Tangeri.
Diversi religiosi Carmelitani, a partire dal Provinciale P. Miguel Márquez, ocd, Ordinario della Comunità, hanno accompagnato le nostre Sorelle impartendo loro corsi di formazione o esercizi, ed esse hanno anche potuto presenziare agli incontri federali o a quelli promossi dal Centro dell’Ordine. Oltre al vincolo che le lega alla Federazione di Andalusia delle Carmelitane Scalze, le Monache di Tangeri intrattengono relazioni con le Carmelitane di Terra Santa; approfittando della loro presenza a Roma, convocate dal Papa Francesco, Sr. Marie-Agnès, Coordinatrice dell’Associazione di Terra Santa e Priora del Carmelo di Gerusalemme, e Sr. Maira, Priora del Carmelo di Haifa, hanno potuto visitare la comunità di Tangeri all’inizio del mese di febbraio.
Le nostre Sorelle continuano con grande impegno la loro formazione nelle lingue del Paese, dato che l’uso dello spagnolo è sempre meno frequente tra gli abitanti di Tangeri. Così, sono state aiutate in diversi modi a migliorare la loro conoscenza del francese e dell’arabo.
Sr. Giulia, della comunità di Pescara, ha terminato il suo periodo di presenza a Tangeri. Dal 10 ottobre fa parte della comunità Sr. Anastasia, che arriva dal Monastero di Osiny (Polonia). Quest’anno è stata incorporata nella comunità anche Sr. María Ana, del Carmelo di Campinas (Brasile). La presenza della Famiglia teresiana in Marocco si vede così arricchita grazie alla generosità di queste Sorelle e delle loro comunità.
Per finire, ascoltiamo le parole delle nostre Sorelle di Tangeri: “Per tutto quel che abbiamo ricevuto, esprimiamo la nostra gratitudine ai nostri benefattori, grazie ai quali abbiamo potuto affrontare certi lavori di ristrutturazione della casa, di cui alcuni molto urgenti. Grazie a loro abbiamo potuto anche allestire una nuova cappellina interna, che è stata benedetta il 22 dicembre dal nostro Arcivescovo, che l’ha chiamata la Tenda dell’Incontro.
‘Credere che un essere che si chiama Amore abita in noi ad ogni istante del giorno e della notte e che ci chiede che viviamo in società con Lui, questo, ve lo confido, è stato ciò che ha fatto della mia vita un cielo anticipato’ (S. Elisabetta della Trinità).
Che quest’incontro perenne con Gesù che vive in noi, ci aiuti a essere sempre luogo di comunione e di incontro”.