Ormai due volte quest’anno P. Romano Gambalunga, postulatore generale del nostro Ordine, ha visitato il nostro monastero di Stella Maris e la nostra Delegazione d’Israele, tra l’altro per mettere le basi dell’apertura della Causa di beatificazione e canonizzazione del P. Maurizio Vigani, ocd. Abbiamo approfittato di questo spazio per fargli alcune domande:
- P. Romano, hai conosciuto un po’ P. Maurizio: quali sono le tue prime impressioni nel quadro dell’apertura della sua Causa in Terra Santa? E quale messaggio ci offre la sua figura?
Le impressioni sono buone! Parlando con le persone che l’hanno conosciuto, vedo che c’è gioia per il fatto che si manifesta un interesse ufficiale per la possibile apertura della Causa. Inoltre, posso dire che, parlando con queste persone, si nota che P. Maurizio ha lasciato il segno, che la sua vita non è stata una testimonianza comune, ma ha inciso nelle persone che lo ricordano con affetto. Poi, quando parlano di lui, in qualche modo si illuminano.
Riguardo al messaggio direi che – per il fatto che ha vissuto gli ultimi novi anni della sua vita in Terra Santa e qui ha voluto morire, decidendo di tornare dall’Italia dopo che le cure per il cancro si erano rivelate inefficaci – il P. Maurizio ha compreso molto bene le radici del nostro Ordine e ha vissuto in prima persona il messaggio del Carmelo, come luogo dei profeti, luogo dell’ascolto profondo della Parola di Dio in intimità col Signore, che opera nella storia e si manifesta nella solitudine in maniera sottile ma evidente. Credo che questa sua esperienza sia molto significativa anche per la Delegazione.
- Ormai sono inminenti la beatificazione del P. Marie-Eugène de l’Enfant Jesus e la canonizzazione di Elisabetta della Trinità. Quali strumenti abbiamo già o potremmo avere a disposizione per prepararci meglio ad accogliere queste grazie e questi due evventi tanto attesi per il Carmelo e per tutta la Chiesa?
In occasione della canonizzazione di Elisabetta ci sarà una lettera che il P. Generale sta preparando e verrà pubblicata in varie lingue; sarà sicuramente uno strumento per prepararsi con consapevolezza e accogliere l’attualità del suo messaggio. Inoltre si trova parecchio materiale utile sul sito delle monache di Flavignerot e fra poco sul sito della postulazione, che sta per diventare operativo. Riguardo al P. Maria-Eugenio, sul sito dell’Istituto Notre Dame de Vie hanno messo un dossier de presse, forniscono notizie, si può trovare la lettera circolare dell’Istituto.
A livello delle celebrazioni attorno alla canonizzazione di Elisabetta, il venerdì sera ci sarà uno spettacolo con lettura dei testi, dialogo con un cardinale e con un reppresentante laico della cultura, con l’intento di cercare di portare il messaggio e la figura di Elisabetta oltre i nostri ambienti. Ci sarà poi la veglia di preghiera nella parrocchia di S. Teresa d’Avila il sabato sera e la messa di ringraziamento il lunedì nella Basilica di S. Paolo fuori le mura.
- Sembra che il sito della postulazione generale sarà pronto in un futuro prossimo. Potresti anticiparci quale saranno le novità e i vantaggi di questo nuovo sito?
Considerando che molti dei nostri Servi e Serve di Dio, Venerabili, Beati riscuotono interesse ben oltre i nostri monasteri, province e delegazioni, ho pensato a un sito dedicato alla postulazione, per rendere possibile seguire il cammino di ogni causa, offrendo anche informazioni sul lavoro che sta facendo la postulazione. Anche se non nell’immediato, ci sarà pure un canale video, con interviste, canzoni, ecc. Oltre a informare, attraverso il sito vorrei anche rendere possibile formarsi, da un lato spiegando il significato di una Causa nella Chiesa, qual è il procedimento che si segue, i passi da compiere e le difficoltà da affrontare, dall’altro lato rendendo disponibile della documentazione (ad esempio le Positiones, i testi liturgici) per approfondire il messaggio delle varie figure, in modo da far diventare le Cause un autentico servizio all’evangelizzazione.
In questo modo, penso che siamo semplicemente in sintonia con gli ultimi Papi, che ci hanno ripetuto spesso che i santi sono i migliori testimoni della misericordia e – ciascuno nella sua maniera – dei veri evangelizzatori.