Il Carmelo scalzo arrivò in Egitto nel 1926, un anno dopo la canonizzazione di Santa Teresa di Gesù Bambino. Oggi la basilica di Santa Teresa di Gesù Bambino è un punto di unione e di comunione dei vari riti, tra i copti cattolici e ortodossi, ma anche per gli stessi musulmani che la frequentano (più numerose le donne, ma non mancano gli uomini) che vengono a pregare; un segno dell’ecumenismo tipico di Santa Teresa di Gesù Bambino, che con la sua semplicità e amore sa conquistare il cuore di tutti.
I Carmelitani d’Egitto hanno voluto celebrare e ricordare i 150 della nascita di Santa Teresa di Gesù Bambino (1873-2023) con varie iniziative: tutti i mesi viene proposta una conferenza su vari aspetti della sua dottrina; è stato indetto un concorso di pittura sul tema “Santa Teresa di Gesù Bambino e l’Egitto”. Bravi artisti dell’iconografia copta hanno dipinto delle immagini, e le prime tre classificate hanno ricevuto un premio. Tutte le icone rimarranno nella basilica e saranno un segno visibile dell’amore degli egiziani alla piccola Teresa e dell’amore che la Santa delle rose ha per l’Egitto.